lunedì 6 giugno 2011

Testamento biologico, liberi di scegliere

Nella serata di ieri, presso la festa democratica del Sebino Franciacorta, si è tenuto l'incontro dal titolo "Testamento biologico, liberi di scegliere" organizzato dai giovani democratici zonali.
Al dibattito sono intervenuti come relatori l'Avv. Ettore Martinelli in qualità di responsabile diritti per la segreteria nazionale del Pd e la Dott.ssa Simona Cacace come giurista esperta del tema.

E' stata sicuramente una serata interessante partita dalla spiegazione su cosa sia, o dovrebbe essere, il testamento biologico, per poi snodarsi lungo il tema definito per, infine, allargarsi ad una visione più generale del Partito Democratico circa la totalità dei diritti civili e sociali.
Non è mia intenzione fare in questo articolo una relazione della serata, ma portare l'attenzione di chi c'era, e di chi non c'era, su alcuni termini chiave che hanno caratterizzato l'incontro di ieri sera.



autodeterminazione: è forse la parola chiave dalla quale dovrebbe partire non solo questo discorso, ma ogni discorso che affronta temi come diritti e libertà dell'individuo. Ogni uomo dovrebbe avere la libertà di decidere del proprio corpo e della propria vita (autodeterminazione di se) quando questa libertà non inficia quella di terzi. In particolare durante la discussione è stato ben chiarito come questa autodeterminazione dell'individuo sia chiaramente espressa all'interno dell'art.32 della nostra costituzione. Il diritto alla salute è fondamentale e come tale è presente nella nostra carta fondamentale, ma esso non può, e non deve, limitare l'autodeterminazione dell'individuo.

testamento biologico: non è un documento pro-morte come molti amano definirlo. Durante la serata abbiamo potuto scoprire la sua complessità, dentro di esso si può definire sia di non voler essere mantenuto in vita, sia al contrario la propria volontà di essere mantenuto in vita ad ogni costo. E il testamento biologico non si ferma a sole queste scelte, ma comprenderebbe al proprio interno mille sfaccettature diverse. E' quindi un documento, un'istituzione giuridica, che tutela a 360° il paziente e il medico stesso, dando delle disposizioni sull'atteggiamento da seguire nei casi più differenti. Inoltre è stato chiarito come questo non sarà obbligatorio per il cittadino, ma facoltativo, e in mancanza di questo il medico e lo Stato sarà vincolato a fare di tutto per il diritto alla salute del paziente. Se da una parte è un documento che tutela l'individuo nella sua singolarità, dall'altra tutela anche il medico che in molti casi si vede costretto a prendere scelte all'interno di un vuoto giuridico. Sintomatico di ciò è l'alta percentuale di medici a favore del DTA (dichiarazione trattamento anticipato).

vincolabilità: è sicuramente il nodo fondamentale su cui si gioca la partita del testamento biologico. L'attuale Disegno di Legge prevede la non vincolabilità del testamento biologico, lasciando la decisione finale, e la discrezionalità, al medico, facendo diventare cosi la volontà del paziente (e quindi l'autodeterminazione dell'individuo) non più vincolante. Il Partito Democratico attraverso Martinelli ha espresso la sua ferma contrarietà su questo punto. E' fondamentale per il Partito Democratico che la volontà del paziente/individuo sia vincolante per il medico come per lo Stato.

diritti: se il diritto all'autodeterminazione medica è il diritto di cui abbiamo discusso durante la serata, abbiamo però compreso come i diritti e le libertà non vadano discussi separati tra loro. E' quindi necessaria una battaglia culturale, che porti al centro dello sforzo della politica l'insieme dei diritti civili e sociali. E' stato testimoniato durante l'incontro come lo Stato Italiano, sotto quest'aspetto, sia molto più vicino a certi paesi del terzo mondo che non ai paesi dell'Unione Europea e più in generale del mondo industrializzato.

approccio ideologico: è il tipo di approccio che ha portato alla stesura dell'attuale disegno di legge. Un disegno di legge che paga il dazio ad una parte della curia romana la quale concede all'attuale maggioranza un appoggio politico. Un approccio ideologico che però va contro il sentire comune della popolazione italiana, che in diversi sondaggi si è dichiarata largamente favorevole all'istituzione del testamento biologico e alla sua vincolabilità.

mass media: anche attraverso esempi portati dai relatori, abbiamo potuto apprendere come in Italia siano molti i casi di cessazione dell'alimentazione forzata o di mancanza di accanimento terapeutico senza che ci sia un interessamento morboso dei mass media nazionali. E' esistito nei casi di Eluana Englaro e di Piergiorgio Wleby uno sciacallaggio mediatico che parte dall'approccio ideologico sopra descritto, per limitare la libertà di autodeterminazione del paziente che già è sancita dalla nostra costituzione.

Ho scelto queste sei parole che a mio parere sono state il filo conduttore della serata, e che possono essere riassunte in una singola frase:

La legge italiana, e in particolare la Costituzione, già legiferano circa l'autodeterminazione del paziente e la sua possibilità di rifiutare le cure e di cessare l'accanimento terapeutico, basterebbe quindi esclusivamente un po' più di buon senso da parte di molti che si arroccano però su approcci ideologici.

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