sabato 18 giugno 2011

Sale la sinistra o scende la destra?

Per farsi un'idea sugli ultimi sondaggi effettuati e disponibili non c'è nulla di meglio che farsi un giro su termometropolitico.it.
Nella colonna di destra con cadenza pressapoco mensile compare una tabella che riporta le statistiche di quattro dei maggiori istituti di ricerca italiani.
In questi giorni è uscita la tabella riportanti i sondaggi effettuati a cavallo del referendum del 12-13 Giugno.
Come possiamo osservare lo schieramento di centro sinistra ottiene una crescita di circa un punto e mezzo percentuale a fronte della caduta libera dello schieramento di centro destra che perde il 7,7%. Il confronto viene fatto con le regionali dell'anno scorso e non con le ultime politiche, anche considerando lo scenario politico ormai profondamente mutato rispetto a quello di ormai 3 anni fa.
Quello che balza subito agli occhi è la crescita molto contenuta del Pd a fronte di una forte crescita di SeL, mentre dall'altra parte, se la Lega Nord quantomeno tiene, si registra la caduta del PdL che trascina giù con se anche il gradimento verso il governo e verso il presidente del consiglio ormai ai minimi storici.

Quello che bisogna invece chiedersi è: dove sono andati a finire i voti del PdL?
La tabella non riporta l'astensionismo, è quindi molto probabile che se una piccola percentuale è confluita verso il centro, un'altra consistente fetta di elettori del PdL e del centro destra in generale nella situazione attuale non andrebbe alle urne, facendo cosi scendere le percentuali del cdx, ma non dirottando i propri voti su un'eventuale alternativa di governo.

E' quindi necessario che il centro sinistra continui a parlare di temi e a rivolgersi verso le necessità dei cittadini, portando finalmente delle proposte concrete e un'alternativa di governo credibile. Solo in questo modo si possono attrarre gli elettori nauseati da Berlusconi e dall'attuale maggioranza.

L'alternativa di governo dovrà però essere cercata a sinistra, con il Partito Democratico che non deve cadere nella tentazione di rivolgersi al centro rischiando cosi di tener ancora lontana la grande fetta di elettori di centrosinistra che non andando a votare negli anni si è dissociata dalle scelte del partito.
E al contempo evidente come debba essere il Pd il vero centro dell'alternativa di governo costruendo una piattaforma generale di idee e di intenti da condividere poi con i propri alleati. Dall'altra parte ci si aspetta serietà nei modi e nelle idee, mettendo fine a quella stagione - ormai lunga 20 anni - di un centrosinistra litigioso e confusionario, dove c'è sempre qualcuno più duro e puro pronto a far cadere il governo

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