lunedì 13 giugno 2011

Brescia e il Quorum

A livello nazionale (senza considerare gli italiani all'estero) la percentuale di votanti si è attestata al 57%. Una percentuale che mette al riparo il referendum dai discussi voti degli italiani all'estero.
Anche se nei giorni precedenti al voto si è cercato di sminuire la sua valenza di messaggio al governo, è necessario in questa sede sottolineare la valenza profondamente politica di tale voto. Il messaggio è stato ben chiaro e avrà sicuramente delle profonde ripercussioni politiche.
A mio parere più che le percentuali di Si e di No è fondamentale osservare ed analizzare l'affluenza per rendersi conto di quanti, e sopratutto dove, hanno voluto mandare un segnale tangibile all'attuale maggioranza politica.
Per fare ciò passiamo ai dati bresciani estratti dal sito del comune.
Nell'immagine superiore possiamo osservare le percentuali di affluenza al voto per ogni singolo quesito. Anche se per un solo decimo il quesito sul nucleare, che sembrava quello più importante, risulta invece quello meno votato. Una differenza fisiologica sulla quale non ha influito l'incertezza che ha regnato fino a pochi giorni prima. Un dato, quello di Brescia, inferiore di 1 punto percentuale rispetto a quello nazionale, anche se superiore di un punto e mezzo rispetto al dato provinciale e regionale (54,54 e 54,36). Lombardia che risulta la regione con la più bassa affluenza nel centro-nord d'Italia, battuta, in peggio, solo da alcune regione del sud Italia. Sicuramente non una bella figura per i cittadini Lombardi che aspirano, e si ergono, a difesa della centralità del cittadino d'innanzi allo Stato.
Tale affluenze non è scusabile neanche con i soliti ritorni ritornelli in cui si tira in mezzo la Lega Nord. Nelle altre regioni del nord Italia si arriva spesso, se non oltre il 60% di affluenza. 
E se quindi oggi esultiamo per il risultato conseguito è nostro dovere porci delle domande sul perchè a livello regionale paghiamo 4 punti al Veneto e al Friuli, 5 al Piemonte e Liguria, 6 alla Valle d'Aosta e addirittura 10 all'Emilia Romagna e al Trentino-Alto Adige. Le forze di centro sinistra in regione avranno di che lavorare per continuare a picconare il muro del centro destra ed in particolare del berlusconismo



Partiamo dal dato meno rassicurante. L'immagine superiore mostra le percentuali di affluenza nella circoscrizione centro di Brescia (in azzurro chi ha votato). Un dato eloquente che va in netto contrasto con quello cittadino, non raggiungendo neanche la metà degli aventi diritto. E' la conferma che il centro cittadino è una zona difficile per le forze di centro sinistra, e che i disastri dell'attuale giunta non hanno influenzato l'elettorato come ci si sarebbe aspettato. Un segnale forte per il Partito Democratico che dovrà incrementare ulteriormente il proprio sforzo in questa zona proponendo delle serie politiche per il rilancio che possano dare un serio colpo all'attuale maggioranza.
I dati riguardanti la circoscrizione sud

I dati della circoscrizione nord 

Le circoscrizione nord e sud vanno di pari passo e a differenza della circoscrizione centro superano con un salto la soglia del 50% e si attestano al 56% ben al di sopra del dato provinciale e regionale, testimoniando che le forze del cento sinistra - che sono quelle che più si sono impegnate nel promuovere il referendum con in testa l'IdV - hanno un ottimo terreno sul quale continuare il lavoro intrapreso nel 2008 dopo aver perso le amministrative
Circoscrizione Ovest


Come le precedenti circoscrizioni anche nella ovest abbiamo una ripresa consistente dell'elettorato di centro sinistra (o comunque contrario alle scelte dell'attuale maggioranza, al governo ed in Loggia). Ripresa questa che è ancor più accentuata rispetto alle precedenti due. Sintomo questo che molto probabilmente nel 2008, quando insieme al comune si perse anche la maggioranza in circoscrizione, gli elettori vollero punire l'allora coalizione di centro sinistra per alcune scelte a livello politico effettuate prima e durante la campagna elettorale. E' comunque un dato non nuovo quello che osserviamo oggi, avendo in questi anni la zona sempre testimoniato una certa sensibilità politica, ed il cambio effettuato alla guida del Partito in circoscrizione con la figura giovane di Tommaso Gaglia non può che far bene a tutto lo schieramento riformista.
Circoscrizione est
La vera roccaforte in città. Con il suo 61% e con punte di oltre il 70% in diversi seggi numericamente consistenti mostra la vera sensibilità politica dei quartieri che la compongono. In questo caso vale ancor di più il ragionamento già fatto per la circoscrizione ovest. Se oggi la circoscrizione è in mano ad un incapace iscritto alla Lega Nord è tutto demerito del centro sinistra e sicuramente non merito del centro destra. Motivo in più per avviare una seria riflessione ad ormai due anni dal prossimo voto amministrativo.


Riflessione, che visti i dati, dovrà investire tutto il comune di Brescia - a partire da dove siamo più deboli - per proporre ai cittadini un vero e serio programma elettorale che vada al di là dei personalismi dei singoli esponenti del centro sinistra bresciano.
Oggi i cittadini hanno dimostrato di essere sempre attenti ai programmi e ai contenuti, ora tocca al centro sinistra bresciano dimostrare di essere in grado di proporre una nuova idea di città e di essere in grado di governare il comune.

1 commento:

  1. secondo me è sbagliato dare a questi referendum un vero e profondo valore politico.. temi quali l'acqua ed il nucleare sono temi trasversali a tutto l'elettorato..

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