mercoledì 22 giugno 2011

Ripartiamo dal lavoro

Nei giorni scorsi a Genova il Partito Democratico ha tenuto la sua conferenza nazionale sul lavoro con delegati giunti da tutta Italia.

Se la conferenza tenuta nella città della Lanterna rimarrà famosa, a livello mediatico, per il botta e risposta tra Vendola e Bersani circa la questione leghista, da un punto di vista sostanziale è di fondamentale importanza per la presentazione dei dati di una ricerca tenuta dall'istituto Swg sugli operai ed il loro indirizzo politici.

Roberto Weber oltre a fotografare una realtà operaia da paese dell'est con un netto divario tra uomini e donne, pone l'accento sul sentire comune degli operai verso il centro sinistra.

Infatti solo un operaio su 3 si sente rappresentato dal Partito Democratico e dagli altri movimenti di sinistra e ben il 42% degli operai intervistati dice di non sentirsi rappresentato da nessuno.

Secondo Weber tale fascia di disillusi, che sale al 57% tra i precari, corre il pericolo di diventare «l’anticamera di una vasta area di qualunquismo e un bacino di voti per aree politiche che per cultura/valori/ideologia hanno da condividere ben poco con la classe operaia».

E se per la politica la situazione non è delle più rosee, si fa nerissima per i sindacati. Infatti ben il 66% degli operai intervistati reputa la risposta dei sindacati verso la crisi come insufficiente, anche se tale giudizio impietoso si attenua negli iscritti alla CGIL.

Come afferma anche Weber, il centro sinistra deve tornare a dialogare con gli operai dopo un periodo di totale disaffezione per la politica nei loro confronti. Ma per fare ciò, il centro sinistra non può vivere sulle battaglie passate, ma porsi nuovamente in campo come serio e concreto interlocutore delle paure e delle rivendicazioni operai.
Solo cosi il Partito Democratico e il centro sinistra più in generale potrà tornare a definirsi come il paladino delle classi lavoratrici.
Il lavoro da fare è tanto, e la conferenza di Genova può e dev'essere sicuramente il primo di tanti passi, sperando che dal prossimo si lascia perdere Vendola e la Lega e si pensi al lavoro e ai lavoratori.

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