mercoledì 14 maggio 2008

Le abitudini

Molti dicono che le vere perle di saggezza sono quei tanti detti più o meni noti tramandati di generazione in generazione, ormai da decenni, molti probabilmente da secoli. Hanno ragione coloro che dicono che la saggezza la si trova nelle parole dei vecchi, ed oggi più che mai uno di questi temi è in voga: “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”.
Perchè l’onorevole Gianfranco Fini, da poco eletto Presidente della Camera (primo presidente di destra nella storia repubblicana), avrà pure superate quelle che erano le sue origini, ma evidentemente il vizzietto o meglio, il fare fascista, ogni tanto torna a galla, un pò come quando cerchiamo di nascondere la polvere sotto il tappetto e poi puntualmente la ritroviamo per tutta casa. E’ notizia di oggi che durante le votazioni della fiducia alla camera, alla richiesta dell’onorevole Antonio Di Pietro, di poter continuare, senza essere interrotto, il proprio discorso, il nostro parziale presidente della Camera, ha risposto:

"Lei non è nuovo di quest’Aula e sa che è abbastanza naturale. Ovviamente dipende unicamente da ciò che si dice…"
Forse qualcuno dovrebbe spiegare al signore qui sopra che Mussolini è scomparso da qualcosa come sessant’anni e che il Presidente della Camera dovrebbe tenere un comportamento imparziale verso tutti i deputati, che siano essi o meno parte della sua coalizione.
Ma quello che più preoccupa, oltre logicamente a questo comportamento (sono i rischi che si corrono ad eleggere un fascista uomo che di vita democratica dati i suoi trascorsi ne sa ben poco), è la passività e la mancanza di vita da parte dei deputati del PD. Io personalmente pensavo di aver votato un partito di centro sinistra, non un partito schiavo di Mussolini Berlusconi pronto solo a fare i buoni samaritani e sempre pronti a prenderlo in quel posto.

lunedì 28 aprile 2008

E anche Roma cadde

Oggi lunedi 28 Aprile si è compiuto l’ultimo atto di un 2008 disastroso. Come circa 1600 anni fa Roma cadde per la prima volta per mano dei barbari dopo aver dominato il mondo, ecco che seppur sotto altre sembianze essi sono tornati a Roma. I barbari di oggi non sono più i Visigoti di Alarico, gli Unni di Attila o gli Eruli di Odorico. Hanno una forma molto più sottile, strisciante, una forma che ricorda molto una fiamma tricolore e una camicia nera, una forma che ricorda l’odio razziale e il disprezzo per la cultura tipica della destra. Oggi lunedi 28 Aprile Roma è caduta ancora una volta, e non per mano barbara o nemica, ma per mano del popolo romano, quello stesso popolo che nel risorgimento e durante la resistenza diede mostrare dei veri valori in cui crede il popolo romano e italiano, i valori di libertà, fratellanza e democrazia, quello stesso popolo che nel 1849 si immolò contro lo straniero per la causa della repubblica romana, ma adesso sembra che tutto ciò sia svanito nell’oblio, nella nebbia dei ricordi e delle menti dei pochi anziani che ancora ricordano. Roma ha dimenticato, ha dimenticato quei 335 uomini che il 24 Marzo del 1944 vennero trucidati dalle truppe naziste del terzo Reich con la complicità dell’apparato fascista, i cui eredi sono saliti oggi al Campidoglio. O Roma, tu che dominasti il mondo conosciuto ancora una volta sei caduta sotto il giuoco del razzismo e del fanatismo nazionalistico, ma io come italiano, memore degli insegnamenti che mi hai dato con la tua gloriosa storia, confido che ancora una volta saprai alzarti e liberarti da coloro che disprezzano la libertà e la cultura, da coloro che sessant’anni fa non si fecero scrupolo a essere complici nell’omicidio di 335 tuoi cittadini. Alzati lupa e combatti, e mostra al mondo cosa sei davvero.