lunedì 10 ottobre 2011

Solo i giovani possono salvare Brescia

Giorgio De Martin si sente rispondere picche. Si può riassumere con questa frase secca e diretta l'andazzo politico dell'ultima settimana nel centrosinistra bresciana.

Se dal canto suo il segretario cittadino del Pd aveva invitato tutte le realtà d'opposizione, partitiche e civiche, ad un tavolo di confronto in vista della corsa per la Loggia del 2013, dall'altra parte hanno cortesemente declinato l'invito, almeno per il momento.
Questo è quanto traspare dai giornali cittadini, dove in particolare le liste civiche hanno espresso pubblicamente il loro disagio rispetto ad un tavolo di confronto politico, chi nelle modalità, chi nei tempi.
Non possono quindi che far rumore sopratutto le dichiarazioni di Laura Castelletti, che guida la civica più influente di Brescia, che all'invito risponde con un duro attacco politico non solo sul tavolo di confronto ma sull'intero atteggiamento del Partito Democratico.

Il percorso non è quindi ancora iniziato che già si palesano le prime dighe a questo fondamentale percorso che dovrà cercare di portare alla vittoria la coalizione di centrosinistra alle amministrative 2013.
Ancora una volta divergenze politiche ed incomprensioni - antipatie - personali minano alla base un necessario confronto tra le varie realtà politiche bresciane. Un perseverare su questa strada porterà inevitabilmente ad un'ulteriore sconfitta che andrebbe a bissare quella subita durante le amministrative del 2008.

Ed è proprio per cambiare questa modalità di far politica che i giovani dovrebbero riappropriarsi della passione di far politica non per se, ma per il bene comune. Per questo motivo l'iniziativa di un tavolo under-30 di cui ho parlato nel precedente post è imprescindibile per il rilancio politico e culturale della nostra città.
La creazione di un tavolo di confronto e di una successiva proposta programmatica, non potrà che essere un pungolo per tutte le forze politiche cittadine che a quel punto non potranno più non tener conto della forza dirompente dei giovani e delle loro richieste.


Quindi una serie di proposte che possono essere riassunte in tre filoni: politica, organizzativa, generazionale.
Una proposta politica di una città pensata dai giovani per i giovani. Per il rilancio culturale ed economico di Brescia e del suo territorio è necessario ripensare la città in un'ottica più dinamica a livello sociale e culturale. Più spazi comuni, possibilità lavorative, maggior possibilità culturali, rispetto per l'ambiente. Sono questi i temi cardine sui quali i giovani d'oggi chiedono attenzione e sui quali hanno una grande capacità di analisi e di proposta.
Una nuova proposta organizzativa perchè i giovani dovrebbero richiedere a gran voce la messa da parte dei personalismi per una più proficua collaborazione tra l varie forze politiche che permetta la nascita di un progetto in grado di riportare il centrosinistra alla guida della città di Brescia. Ma al contempo anche nuove modalità di rappresentanza sul territorio e di rappresentanza diretta che permetta ai cittadini di esprimere in modo diretto la propria opinione sulle tematiche di maggior interesse collettivo. Solo attraverso una maggior presa di coscienza comune sui temi comuni si può ambire ad una maggiore sensibilizzazione civica della popolazione sul modello del nord europa.
Infine una nuova proposta generazionale per un ringiovanimento generale della politica cittadina. Ad oggi nel consiglio comunale cittadino sono presenti esclusivamente due rappresentanti delle nuove generazioni: Federico Manzoni e Mariachiara Fornasari. In un'ottica di mantenimento dello status quo del consiglio comunale e della contemporanea soppressione delle circoscrizioni gli ambiti di partecipazione politica per i giovani si ridurrebbero a numeri non accettabili.

E' cosi necessario che i giovani trovino il coraggio per prendere per mano il proprio futuro e diano una svolta alla vita cittadina e nazionale.

1 commento:

  1. Quello che mi lascia perplesso di molte realtà civiche (non cito Brescia che non conosco benissimo, parlo in generale) è che non c'è nulla di più politicistico ed ideologico dei discorsi e degli scritti che fanno loro, trovando spesso da parte dei partiti, soprattutto del PD, ragionamenti calati nella realtà - giusti o meno giusti che siano.
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