sabato 23 luglio 2011

Onorevoli poco Compagni e Compagni molto onorevoli

Chi pensa che fare politica voglia dire navigare nell'oro si sbaglia. O almeno in parte. E' innegabile che ricoprire certi incarichi politici e amministrativi corrisponda a lauti guadagni fuori dalla portata del semplice cittadino, ma se ci si immerge nel territorio, tra i circoli e le centinaia di volontari ci si accorge che, quando girano, di soldi ce ne sono ben pochi.

Per questo motivo sono nate appena terminata la guerra nel 1945 le prime feste de L'Unità che hanno poi accompagnato per oltre 60 anni la storia politica italiana e animato il dibattito culturale nella sinistra e non.
Le feste quindi nascono, oltrechè come attività culturali, anche con l'intento di autofinanziamento da parte degli iscritti e dei simpatizzanti che durante il periodo estivo si ritrovano in un clima conviviale a mangiare il classico pane e salamina.

E se il nome delle feste è stato modificato, anche se nel cuore di molti resteranno le Feste de L'Unità, per adattarlo al nuovo partito democratico, lo scopo finale è rimasto sempre lo stesso: l'autofinanziamento. I nomi cambiano, ma i problemi economici rimangono.

A questo punto, dando per scontato che almeno una parte del Pd faccia ancora riferimento ad idee socialiste, si dovrebbe presumere che chi più ha, anche grazie al partito, più dovrebbe contribuire al sostentamento dello stesso, senza il quale non si troverebbe certamente a ricoprire gli incarichi a cui è assegnato.
In questo post  non è mia intenzione entrare nella questione su chi versa o meno la propria quota di eletto nelle casse del partito, di questo c'è chi è più informato e competente di me.

Quello di cui vorrei quantomeno discutere è l'atteggiamento tenuto nella serata di ieri da alcuni eletti presente alla festa regionale dei Giovani Democratici a Leno.
Durante la serata era infatti previsto un incontro-confronto tra le nuove leve e gli eletti in parlamento e in regione, per, da una parte chiedere conto di quanto fatto e dall'altra di spiegare come si lavora negli organi istituzionali più distanti dal cittadino.
Buon senso vorrebbe che essendo una festa dei giovani, che finanziariamente stanno messi addirittura peggio del Partito adulto, il parlamentare o l'eletto di turno invitato faccia, non dico un'offerta libera anche se sarebbe gradita, ma quantomeno compia quell'atto di autofinanziamento che compiono molti iscritti recandosi alla festa: comprare qualcosa da consumare. Eppure se per alcuni ieri non è stato cosi, il giorno prima un altro deputato, uno dei 15 che uscirono durante la votazione sul testamento biologico, si è addirittura fatto offrire la cena.

E se da una parte non posso che dirmi amareggiato d'innanzi a certi atteggiamenti, dall'altra il lavorare durante queste feste ti riempie di orgoglio nel saperti erede di una tradizione politica come quella della sinistra italiana.
Mentre i parlamentari discutevano con i giovani, dietro in cucina, altri giovani affiancati da altri 'vecchi del partito' si davano da fare per mandare avanti il tutto.
E quando tu nella tua innocenza da giovane dicevi loro "grazie" per tutto quello che stavano, e stanno ancora, facendo per una festa che non è la loro, ti sentivi rispondere con quel tono di burbero affetto, che solo i vecchi compagni sanno usare, che non bisogna ringraziali, perchè loro lo fanno per i compagni e per il partito.

Pur sapendo che lo fanno per noi e per il partito, ci tengo a ringraziarli nuovamente, questa volta della pagine del mio blog. E' anche grazie a persone come i vecchi di Leno che ha ancora un senso rimanere nel Partito Democratico.
Sai che ci sono persone per le quali vale la pena fare politica.

3 commenti:

  1. Non ci siamo, Andrea.
    Vado per paragrafi.

    1) I soldi nei circoli, perlomeno quelli che frequento io, non ci sono. Vanno avanti con il contributo degli iscritti, le sottoscrizioni, etc. Va da sè che il lavoro è volontario e non retribuito. Anzi, ognuno si paga le spese. Cioè si paga per fare politica.

    2) Il nome delle feste è stato modificato perché il PD non è l'entità "DS" né il "PDS" né il PCI.
    Festa Democratica va benissimo per un partito Democratico. Che non è un partito di "compagni" o di "amici", semmai lo è di entrambi. Io, "nativo" del PD, mi definisco semplicemente democratico.

    3) Mi è spiaciuto non esserci potuto essere venerdì sera, o anche giovedì. La polemica sui 15 euro scarsi di guadagno che avreste potuto tirar su dai 3 invitati mi sembra inelegante e soprattutto ingenerosa, in quanto mi risulta che tutti e 3 versino mensilmente una quota al partito ed al provinciale - è da statuto, non è di nessun merito questo, ma almeno riconosciamolo.

    E se il giorno prima Barbi, abbiamo anche il coraggio di farli i nomi, si è fatto offrire la cena, non mi sembra poi granché.

    Ma soprattutto: le polemiche non si fanno a mezza voce, per darsi poi di gomito nel ridotto o nel foyer: basta chiedere e poi si otterrà una risposta, o si o no.

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  2. Ciao Filippo, innanzitutto mi fa piacere che tu abbia letto e commentato, vuol dire che a qualcuno interessa :D

    In realtà questa non voleva essere una polemica quanto una presa d'atto/provocazione, nel constatare che nel partito ci sono modi diversi di agire. Siccome tu hai fatto osservazioni per punti, mi sembra giusto rispondere anch'io per punti per mantenere una maggior chiarezza.

    1) che non ci siano soldi è quello che ho affermato anch'io. Probabilmente mi hai frainteso quando ho scritto che quando ne girano ne girano pochi. In tal senso non intendevo certo cifre astronomiche, ma quel minimo, davvero minimo, per fare qualche iniziativa politica e qualche volantino/manifesto. O forse mi hai frainteso quando parlavo di eletti. Mi rendo conto che quel termine incarichi politici e amministrativi possa essere fuorviante, ma in tal caso mi riferivo comunque ad eletti non nel partito, ma nelle amministrazioni locali (incarichi amministrativi) e regionali/nazionali (incarichi politici).

    2) su questo siamo in non ci troviamo d'accordo. Secondo me questo cambio di nome è la solita fissa dei vecchi comunisti di cancellare il proprio passato perchè sembrano vergognarsene. Dopotutto 20 anni non hanno fatto altro che cambiare nome senza cambiare sostanza. Lo stesso è avvenuto con le feste de L'Unità. Stessi luoghi, stessi programmi, stesse strutture, stesso fine, stesse persone, l'unica cosa che cambia è il nome (è neanche in tutta Italia, per esempio a Roma e nelle zone Tosco-Emiliane continua ad essere usato il vecchio nome). Se avessero "fondato" qualcosa di completamente nuovo l'avrei capito, ma cambiare solo il nome non cancella quello che in realtà le feste sono. Sono feste De L'unità alle quali hanno cambiato il nome. Mi sono riferito a coloro che ci hanno aiutato con il termine di compagno perchè è cosi che si definiscono loro stessi. E questo dovrebbe far riflettere.

    3) come già detto non vuol essere una polemica, ma una provocazione. Certamente la festa non andrà in attivo o passivo per quei 15-20 euro in più o in meno. Ma come tu sai meglio di me, la politica non è solo sostanza ma anche forma. E se consideriamo la forma, i nostri parlamentari con un gesto simile non avrebbero cambiato le sorti della festa, ma sicuramente avrebbero fatto un'ottima impressione su tutti i presenti, oltreché a dare un segnale di vicinanza.

    Non ho fatto il nome di Barbi, come non ho fatto i nomi degli altri eletti non per mancanza di coraggio (è forse l'unica dote che non mi manca in queste occasioni), ma perchè, oltre al fatto che chiunque può vedere i nomi sui flyer della festa, non vuol essere una critica/polemica con il singolo parlamentare, ma una provocazione che voglio fare sottolineando come a volte, indipendentemente da chi e dal suo colore precedente, vediamo una scollatura tra chi è eletto nelle istituzioni e la base del partito.

    Infine, non è mia abitudine fare polemiche a mezza voce. Ho già esposto la mia provocazione/delusione a chi di dovere, ma avendo io un blog reputo importante pubblicarlo anche qui sopra, ricordando che è un blog pubblico aperto a tutti. Che poi siano in pochi a leggerlo non è colpa mia, e anzi ti ringrazio per la tua puntualità nel leggerlo e nel punzecchiarmi

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  3. Beh, se secondo te il PCI ha cambiato nomi senza cambiare sostanza... io l'ho vista questa trasformazione (non ne ho mai fatto parte ma non li disprezzo, anzi).
    E' stato un miracolo democratico (arrivando ai DS).
    E, ti ripeto, il PD è un'altra cosa. Ma proprio un'altra.

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