lunedì 25 luglio 2011

Il lago d'Iseo potrebbe essere usato come un termovalorizzatore

Innanzitutto bisogna chiarire che per l'Unione Europea la parola inceneritore non è sinonimo di termovalorizzatore. Gli inceneritori hanno come effetto primario la combustione dei rifiuti solidi urbani, e solo come effetto collaterale l'utilizzo del vapore, ricavato dalla combustione, per la creazione di energia o di teleriscaldamento.

Un caso particolare si svolge proprio a Brescia, dove questi due termini sono ormai diventati sinonimi, anche, o soprattutto, per giustificare d'innanzi alla popolazione locale la presenza di uno dei più grandi inceneritori d'Europa.
Uso la parola giustificare, perché la capacità dell'inceneritore bresciano va ben oltre il fabbisogno locale, costringendo cosi la centrale a bruciare oltre 200.000 tonnellate l'anno di rifiuti importati da fuori città. La necessità di bruciare il massimo possibile è data dal fatto che questa tipologia di impianti funziona in modo sicuro solamente quando i forni di combustione, e la relativa temperatura, bruciano a regime, cioè entro un determinato range di temperature.
Inoltre questa necessità di continui rifiuti da bruciare, tende a far si che A2A e l'amministrazione comunale disincentivi, quando non ostacola, la pratica della raccolta differenziata da parte dei cittadini. Non è certo un mistero che la raccolta differenziata della plastica venga girata a necessità direttamente nei forni dell'inceneritore bresciano.

Tutto ciò ha però delle ricadute sulla salute dei cittadini di Brescia e dei paesi limitrofi. Nonostante la dirigenza di A2A si ostini ad affermare il contrario, diverse ricerche indipendenti hanno dimostrato come i livelli di inquinamento attorno alla centrale, ed in particolare nell'aria sud-est della città, sia ben più elevati rispetto ad altre zone cittadine.
E' quindi palese come questi impianti, seppur utili, portino con sé mille problematiche, facendoci quindi interrogare se essi non debbano essere l'extrema ratio del problema dei rifiuti.

E se noi oggi stiamo a discutere di queste problematiche, dobbiamo anche sapere che nella provincia di Brescia disponiamo di un mega impianto di termovalorizzazione il cui sfruttamento non avrebbe impatto ambientale.

Per lo svolgimento del mio stage e conseguente tesi, ho avuto il piacere di dialogare con il Prof. Pilotti, docente di Idraulica all'Università degli Studi di Brescia. Discutendo del progetto di stage, il Prof. Pilotti, mi faceva notare come la termovalorizzazione altro non sia che lo sfruttamento della differenza di calore - che altro non è che energia - e, che nel bresciano disponiamo del grande bacino del lago d'Iseo che è un enorme accumulo di energia termica. Possiamo vedere come la differenza di temperatura tra la superficie del lago e la profondità di 50 metri sia pari nel periodo estivo ad circa 13-14 gradi - qui trovate tutti i dati -, con una temperatura in profondità pari ad una media di circa 6 gradi centigradi.
In particolare il Prof. Pilotti mi faceva notare come lo sfruttamento dell'acqua fredda di profondità potrebbe essere tranquillamente congeniale ad un modello di teleraffreddamento - contrapposto al teleriscaldamento delle centrali - nei processi industriali e durante il periodo estivo. Tutto questo con un impatto ambientale pari a zero.
Ancora una volta il mondo universitario e della ricerca pubblica si dimostra all'avanguardia. Ci sarebbe da domandarsi come mai la famosa A2A o la Cogeme, multiutility della zona, non si siano ancora attivate od interessate ad un progetto cosi ambizioso.
Staremo a vedere.

3 commenti:

  1. Bel pezzo ed opportunità affascinante, che purtroppo e probabilmente non si tramuterà mai in realtà se non esiste la quasi assoluta certezza di un adeguato ritorno economico. Del resto se non erro l'inceneritore è in positivo solo grazie ai contributi all'utenza dovuti al fatto di aver assimilato la valorizzazione termica dei RSU alle fonti d'energia rinnovabili. Poi in effetti c'è pure il discorso delle polveri e degli abitanti delle zone circostanti. Come dici tu staremo a vedere. Un ultimo appunto sulla forma: c'è un accento mancante in 'portino con se'. Continua così ragazzo :)

    RispondiElimina
  2. "Ancora una volta il mondo universitario e della ricerca pubblica si dimostra all'avanguardia. Ci sarebbe da domandarsi come mai la famosa A2A o la Cogeme, multiutility della zona, non si siano ancora attivate od interessate ad un progetto cosi ambizioso."


    se qualcuno fosse in grado di convertire energia dall'acqua senza avere passaggio di stato liquido/vapore, secondo te non l'avrebbero già fatto?

    RispondiElimina
  3. Non ho mai scritto che bisogna ricavare energia dall'acqua. Ho detto tutt'altro. Ho detto che l'acqua di profondità che si trova ad una temperatura di circa 6° può essere usata in un'ottica di telefraffreddamento cosi come il vapore ad alta temperatura viene usato per il teleriscaldamento

    RispondiElimina