sabato 1 ottobre 2011

Loggia 2013: le prime considerazioni di un lungo percorso

Passate poco più di 24 ore dal voto in Loggia sul Pgt, questo evento permette di portare le prime considerazioni su un percorso che si aprirà ufficialmente con la prossima assemblea cittadina del Partito Democratico: la corsa alla Loggia della primavera 2013.

Come si apprende da un articolo del BresciaOggi in edicola, all'interno del primo partito di opposizione si stanno aprendo le danze per scegliere il candidato del partito e il percorso che lo accompagnerà fino al 2013. E se da una parte il segretario De Martin si dice fiducioso di un'unità ritrovata - anche con il ritorno nel gruppo consiliare di Claudio Bragaglio - dall'altra alcuni settori del partito pongono alcune perplessità in particolare sulle tempistiche. Aldilà però del nome del candidato sindaco per il Pd, paiono ormai scontate delle primarie di coalizione alle quali il Partito Democratico bresciano dovrà presentarsi compatto con un singolo candidato per scongiurare delle primarie in salsa milanese.

E su questo secondo aspetto - quello delle primarie - che si palesano le maggiori incertezze che non ci fanno palesare futuri certi.
Se da una parte - anche grazie al lavoro in Loggia - l'affiancamento con SeL ed IdV sembra ormai cosa fatta, dall'altra si aprono possibili scenari con le liste civiche, tra cui quella di Laura Castelletti nominata proprio da De Martin e con l'UdC.

Sono in particolare queste due seconde realtà che destano le maggiori preoccupazioni opposte e in ambienti democratici diversi.
Laura Castelletti - di cui sono fautore di alleanza - negli ultimi periodi si è mostrata molto fredda circa possibili accordi, freddezza testimoniata anche dall'aver presentato da sola alcuni emendamenti sul Pgt senza firmali o concordarli insieme al resto delle opposizioni (cosa fatta invece da SeL, IdV e Pd per i loro emendamenti). Una posizione questa che fa palesare una ricerca di autonomia di azione che potrebbe essere usata in eventuali trattative con il centrosinistra bresciano. Trattative che a mio modo di vedere dovrebbero essere agevolate da una comune visione di città e di gestione del bene pubblico e che ad oggi trovano ostacolo solo su questioni che riguardano i nomi. Sono convinto comunque che al momento opportuno, data anche l'intelligenza politica dei soggetti in campo, si troverà l'accordo per le elezioni 2013.
Un accordo con la Castelletti porterà sicuramente una maggiore apertura ad altre liste civiche in un'ottica di alleanza tra i partiti di centrosinistra e il civismo bresciano.

Discorso diverso invece per quanto riguarda l'UdC di Quadrini e Bonetti. Alcuni non allineati del Pd hanno chiesto - e quanto si apprende dai giornali - un rinvio dell'inizio del percorso per attendere gli sviluppi nazionali e locali per una possibili alleanza con l'UdC e prospettato addirittura un passo indietro del Pd che dovrebbe cosi appoggiare un candidato centrista senza passare dalle primarie di coalizione. Tralasciando il fatto che un percorso del genere porterebbe inevitabilmente una rottura con le attuali alleanze in Loggia e ad una chiusura definitiva con la Castelletti, vediamo la situazione dell'UdC.

Se da una parte il segretario Quadrini aveva prospettato una posizione più critica nei confronti del Pgt, tutt'altra linea è stata seguita dal Capogruppo in Loggia Bonetti che durante la sua dichiarazione di voto - oltre la mezzanotte - si è apertamente schierato a favore del Pgt senza portare alcuna critica al piano ed attaccando invece l'opposizione criticandone l'operato in consiglio comunale.
Abbiamo cosi un partito che allo stato attuale dell'arte tiene ancora un piede in due scarpe in attesa di sviluppi politici sul piano nazionale e locale - a breve ci sarà il congresso del partito. Un partito dunque che a mostrato di non condividere con l'opposizione ed in particolare con il Pd una visione comune di come dovrebbe essere la città di Brescia, votando a favore di uno dei più combattuti provvedimenti dell'attuale maggioranza.
Scelta questa che rende difficile intravedere un percorso politico comune che non si basi su meri apparentamenti a scopi puramente elettorali e che metta al centro le tematiche amministrative. Un salto della quaglia quello dell'UdC favorito dal Pd che aprendo una porta chiude un portone, anche in faccia a molti suoi elettori.

1 commento:

  1. Due cose:

    1) La candidatura univoca del PD a primarie di coalizione, se non si delinea spontaneamente, si determini con primarie riservate ai soli esponenti del PD secondo lo schema:

    - primarie PD > primarie coalizione > candidato sindaco

    2) Non mi preoccuperei tanto dei partiti "centristi", il PD è a livello nazionale saldamente un partito di centrosinistra ed a maggior ragione a Brescia, con le sue tradizioni e la sua storia.

    Il PD deve pensare in grande e non rinchiudersi in schemi se va bene novecenteschi (io propenderei per ottocenteschi).

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