lunedì 24 ottobre 2011

Usare l'università come terreno di scontro tra correnti

Come molti sapranno tra meno di un mese si svolgeranno i vari congressi locali del PdL, e anche Brescia non fa eccezione.

La situazione è complicata e diversi analisti locali cercano di sviscerarla di tanto in tanto sui quotidiani bresciano.
Il dato fondamentale di questa vicenda, necessario per quanto segue, è sapere che la corrente che fa capo a Comunione e Liberazione ormai da qualche mese e in rotta con la corrente che fa invece capo al Ministro Mariastella Gelmini. Uno scontro senza esclusioni di colpi, tanto che dalle scaramucce locali si è addirittura trasferito a Roma e per la precisione all'interno del CNSU.

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, è il luogo dove si riuniscono studenti da tutta Italia eletti attraverso regolari elezioni studentesche. Questi studenti si riuniscono poi in diversi gruppi consiliari in base alla lista e agli ideali di appartenenza. In particolare anche qui, come negli atenei di tutto il nord Italia, sono presenti studenti appartenenti al movimento di Comunione e Liberazione.

Proprio attraverso questi studenti che Cl sta cercando di colpire la Gelmini. Se all'inizio del nuovo mandato del CNSU - estate 2010 - e durante tutto il percorso di approvazione della riforma Gelmini gli studenti di Cl avevano, se non supportato, non attaccato, la ministra, negli ultimi mesi sono stati proposti e votati diversi documenti ed ordini del giorno con la finalità di attaccare la Gelmini e la sua gestione del ministero dell'Università e della Ricerca.

Una presa di coscienza, se di questo si tratta, davvero strana data anche la coincidenza della stessa con l'inizio degli scontri congressuali.

Ancora una volta lo scontro tra correnti e notabili di partito investe le istituzioni e i compiti delle stesse. Non si prendono più posizioni in base alla propria coscienza, ma semplicemente seguendo una convenienza partitica. Giungere ad usare la propria funzione di rappresentante degli studenti nell'ottica di giochi di potere interni ad un partito, rappresenta bene il livello a cui è arrivata la società italiana e con essa la politica.

Come negli anni '80 la denuncia di Enrico Berlinguer sulla spartizione dello Stato da parte dei partiti e più attuale che mai.

4 commenti:

  1. La chiosa finale stona un poco.

    Del tipo: "Non dite parolacce, porca puttana!"

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  2. Mi ero dimenticato che per te tutto quello che è più vecchio di Civati è da buttare.

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  3. Quindi anche io, se fosse. Ma esci dalla monodimensionalità berlingueriana talvolta, o no?

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  4. Be detto da uno che vive nella monodimensionalità civatiana fa alquanto pensare.

    Con tutto il rispetto per Civati, che personalmente stimo per molte cose che dice, ne deve ancora mangiare di pastasciutta per raggiungere il livello politico ed intellettuale di Berlinguer :D

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