domenica 23 ottobre 2011

Le piazze della città

Penso che i luoghi fondamentali di una città siano le sue piazze. Come non pensare a quel che rappresenta la piazza per una città?

Già per gli antichi greci essa era il punto di incontro della cittadinanza, non a caso i greci chiamavano la propria piazza principale con il nome di Agorà (da raccogliere, radunare).
Un luogo quindi dove la cittadinanza dovrebbe potersi ritrovare e discutere, nonché effettuare le proprie attività sociali ed economiche.

Una tradizione questa che fa parte del modello di vita occidentale, una moda che attraverso la civiltà romana e l'esperienza comunale italiana è pervenuta fino a noi.
Anche la nostra città non fa eccezione! Anzi forse la nostra città più di altre ha capito l'importanza stessa delle piazze, non delegando ad una sola di esse quell'essere centro della vita cittadina, ma costruendo più piazze ed assegnando ad ognuna di esse un proprio compito. Nascono cosi le varie piazze cittadine: piazza Paolo VI, piazza Loggia, piazza Mercato, piazza Vittoria, fino alla più recente piazzale Arnaldo.

Eppure solo l'ultima è ancora oggi considerata centro della vita bresciana.

Nel tempo abbiamo assistito allo spopolamento delle piazze cittadine a favore di altri luoghi fuori dal centro storico. Il loro spopolamento sembra quasi rappresentare quella virata verso l'individualismo liberista che ha messo in secondo piano il senso di comunità.
Oggi non è più la piazza centro di ritrovo dei cittadini - e dei bresciani in particolare - ma i locali chiusi da quattro mura quasi a voler rendere concreta quella separazione tra chi è dentro e chi è fuori.

Eppure le piazze cittadine sono tutt'altro che brutte. Per motivi universitari mi capita spesso di passare per Piazza Mercato, e nel breve periodo durante il quale hanno rimosso le bancarelle ho potuto apprezzare la vera bellezza di quella piazza, probabilmente poco capita dai miei concittadini.
Lo stesso senso di bellezza che mi ha colpito sabato sera quando, passeggiando con i miei amici, sono capitato in Piazza Paolo VI. Con l'espulsione delle macchine la piazza dei due duomi ha riacquistano una maestosità che nel tempo aveva perso. Lo spazio è ritornato ad essere spazio e i monumenti hanno ripreso la loro centralità per molto tempo rubata loro dalle macchine.
Peccato aver dovuto constatare la mancanza di vita e la chiusura di quasi tutti i bar a mezzanotte in punto.

Non è con questi metodi che potremmo nutrire speranza di rilancio del centro storico cittadino.


Nessun commento:

Posta un commento