lunedì 3 ottobre 2011

Lettera aperta al presidente Napolitano

Caro Presidente,
da cittadino italiano non posso che essere fiero e ringraziarla per le parole che ha speso in questi ultimi giorni per l'Italia e soprattutto contro quella idea ignobile che è la Padania.

Con poche semplici parole ci ha fatto sentire nuovamente orgogliosi di essere italiani e ci ha reso nuovamente pronti per ostacolare quell'idea malsana che è la secessione.
Ma se da una parte le sue parole sono viste come un salvagente in un mare in tempesta per noi italiani che abitiamo al nord, dall'altra parte non posso che dirmi amareggiato dalla sua mancata presenza nella città dove abito, Brescia, durante i festeggiamenti per questi 150 anni del nostro Stato. Una mancanza non solo sua, sia ben chiaro, ma di molti altri Presidenti della Repubblica che l'hanno preceduta e che da anni non visitano la Leonessa d'Italia.
Eppure Brescia ha sempre segnato la storia italiana fin dal Risorgimento nazionale accompagnando e soffrendo insieme con i suoi cittadini il percorso di unità nazionale. Dalle famose dieci giornate di Brescia fino alla Strage di Piazza della Loggia, passando per la guerra di liberazione svolta anche sui nostri monti e nella nostra città.
Città benemerita del Risorgimento italiano, medaglia d'argento per la Guerra di Liberaziona Nazionale ha anch'essa donato i propri figli per la causa nazionale.

Per questo motivo, Presidente Napolitano, mi sarebbe piaciuto vederla commuoversi insieme a tutti noi, durante la commemorazione della Strage di Piazza della Loggia di quest'anno. Mi sarebbe piaciuto vederla omaggiare con tutti noi, nei luoghi simbolo cittadini, l'eroismo di quei cittadini che nel 1849 si ribellarono al dominio Asburgico e al Lombardo Veneto per la causa nazionale per la quale ancora oggi Lei si batte coraggiosamente. Mi sarebbe piaciuto vederla porgere un fiore e condividere con Lei un momento di silenzio sui monti che circondano la nostra città sui quali sono caduti molti partigiani che come Lei si sono battuti per la democrazia e la libertà.

Per questo Presidente, come semplice cittadino, mi preme invitarla a Brescia per rinsaldare ancora una volta quel profondo legame mai spezzato tra l'Italia e i suoi figli bresciani.

Con profonda e sincera ammirazione,
Andrea Curcio

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