lunedì 1 agosto 2011

Una salamina per far meglio politica

La festa di partito, che io personalmente mi ostino a chiamare ancora festa de L'Unità, non è solo un momento di svago durante il quale ascoltare la musica, bere una birra e mangiare un panino e salamina.

E' sopratutto un momento di crescita e di collegamento tra gli eletti e la base. Ma a differenza di quello che pensano molti, questo collegamento non dev'essere in senso univoco, non dev'essere solo un momento in cui gli eletti espongono alla base il loro agire, ma dev'essere sopratutto un ascoltare da parte degli eletti le voci degli elettori. Per far ciò l'eletto deve svestire i suoi panni istituzionali e tornare ad essere parte della base.

Personalmente penso che se i nostri eletti, anche solo una volta l'anno, si mettessero dietro il bancone, dalla parte di chi lavora, probabilmente riscoprirebbero l'umiltà, che manca a molti, e capirebbero davvero cosa si aspetta la base del partito e i nostri elettori. Inoltre aspetto non secondario per loro - gli eletti - risulterebbero certamente più simpatici ai propri elettori. Questo è sicuramente uno degli antidoti al distacco della politica dalla società.

Lasciando i vecchi, vorrei adesso spostarmi sui giovani. Se questa categoria necessità di corsi di formazione per arrivare preparati alle sfide del futuro, il lavorare alle feste li farebbe davvero sentire parte di un sistema, di un partito e al contempo permetterebbe loro di confrontarsi con i vecchi in un ambito molto più informale delle riunioni di sezione.

E allora a questo punto davvero si può dire: una salamina oggi per una politica più pulita domani

Nessun commento:

Posta un commento