lunedì 8 agosto 2011

Non rinnegare, non restaurare

Non amo citare personaggi che non sento vicini ideologicamente o di cui almeno non condivida il proprio agire, eppure penso che per questo post nessun'altra frase è più adatta rispetto a quella di Giorgio Almirante.

La prendo in prestito premurandomi però di cambiarne, almeno in parte, il significato.
Almirante si riferiva al fascismo, io vorrei invece girarla verso coloro che, iscritti durante la loro gioventù al PCI passando poi per le sue varie reincarnazioni si ritrovano oggi nel Partito Democratico.
Non rinnegare, non restaurare. Non restaurate perché è ovviamente anacronistico oggi un partito con lo stesso nome, anche se molte delle idee di fondo rimangono tutt'oggi valide, la società si evolve e con esso i partiti che devono viverci, devo interpretarla e devono cambiarla come diceva Gramsci. Ma anche non rinnegare, sopratutto se si viene da una storia, come quella del PCI, che è tutto fuorché negativa. La storia di un partito - e di partiti considerando quelli vicini - e di ideali che hanno contribuito attivamente a cambiare il paese Italia. Dalla resistenza fino alla questione morale. I comunisti sono sempre stati l'avanguardia di una richiesta di maggior democrazia, maggior diritti, maggior uguaglianza. Qualcuno, quelli ignoranti, continueranno a ripetere che essi non hanno mai governato, che i loro ideali sono stati sconfitti dalla storia, eppure, proprio e solo in quelle zone in cui il governo comunista c'è stato oggi riscontriamo un alto tenore di vita, sia sociale che economico.
Come non pensare alla zona ToscoEmiliana che è ancora oggi la locomotiva sociale del paese?

Per questo motivo penso che oggi siano da compatire coloro i quali nascondo vergognandosene il proprio passato comunista. Compatirli come si compatisce uno sciocco.
Ma se i primi sono da compatire, una seconda specie di individui è invece da disprezzare profondamente. Questi individui sono coloro che rinnegano non per vergogna, ma per opportunità politica. Da questi sentirai dire che loro non sono mai stati comunisti, li sentirai nominare tutto il pantheon della Democrazia Cristiana e sputare sui grandi nomi della sinistra italiana e sugli ideali che quella stessa sinistra propugnò per oltre cinquant'anni.

E da queste persone che bisogna ben guardarsi, perché chi rinnega il proprio passato rinnega se stesso.E non vedo come queste persone possano guidare il paese verso il futuro.

7 commenti:

  1. Filippo, mi fa piacere che continui a commentare.

    Comunque io capisco che tu professandoti nuovo, nel senso che non ti rifai a nessun precedente politico, vedi questo mio post con un sapore d'antan.

    Ma proprio perchè non ti rifai a nessun precedente non dovresti accettare un revisionismo politico da parte di membri dirigenti del tuo partito atto a mettere in cattiva luce, o a far scomparire del tutto, una parte dell'eredità culturale del Partito Democratico. Dobbiamo essere inclusivi non esclusivi. E' con questa mentalità che è nato il partito.

    Come disse Fini in altri contesti, ben più gravi a mio avviso le sue parole, si supera ma non si rinnega.

    Puoi fare i meaculpa, ma non rinnegare, perchè se rinneghi, o peggio se dici di non esserlo mai stato, vuol dire che tutto quello che hai fatto l'hai fatto per mero opportunismo politico.
    E sono sicuro che una persona come te che davvero ci crede nel Partito Democratico, non vorrebbe mai una persona cosi a dirigere il partito.

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  2. Esiste un vocabolario Curcio-Italiano? Parla chiaro, con esempi concreti, facendo nomi e cognomi, e ti capirò...

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  3. Filippo, a me fa piacere che tu legga il mio blog e che lo commenti di seguito.
    Ma direi di andarci piano con certi atteggiamenti di superiorità

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  4. Comunque un blog di solito è fatto per essere letto e, se aperto ai commenti, commentato. Discutere di questo è metadiscutere, andiamo alla sostanza. Che intendi? Da dove muove il tuo post? Comunque citare Almirante avrà causato parecchi pruriti (che faccio miei) in qualche bel comunistone vecchio stampo, avercene...

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  5. Intendo dire, facendo nome e cognome, che un personaggio stile Veltroni che dopo aver militato per anni nel PCI, averne diretto il quotidiano, esserne stato dirigente ecc.., se ne esce fuori con la frase "Non sono mai stato comunista" non può essere il futuro del partito e anzi bisognerebbe guardarsi bene dal dargli responsabilità.

    Discorso diverso per altri, ti cito d'Alema, che pur riconoscendo gli errori che il PCI fece non rinnegano quello che sono stati.Ricordano gli errori perchè è giusto non divinizzare qualcosa del passato, ma al contempo ne riconoscono anche gli aspetti positivi

    E se questi sono esempi nazionali, sul territorio, non solo bresciano ne sono presenti molti di minor livello.

    Il passato va analizzato e archiviato, solo in questo modo possiamo guardare avanti e muoverci verso il futuro. Il rinnegare qualcosa non ti permette di fare ciò.

    E' questa la critica che porto

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