martedì 1 novembre 2011

Precisazioni sull'articolo del BresciaOggi

«Giovane a chi?», dal blog la replica «bersaniana»
 martedì 01 novembre 2011 CRONACA, pagina 8


A colpi di blog. Apre Pierangelo Ferrari, parlamentare Pd, risponde Andrea Curcio, militante del partito, bersaniano affiliato al Cipec, studioso e attento lettore di Berlinguer e Gramsci, ma soprattutto componente del senato accademico dell´Università di Brescia.
FERRARI ha aperto nei giorni scorsi alle istanze sul ricambio generazionale dei trentenni Del Barba - Orlando - Scalvenzi: «L´immagine del Pd - ha scritto - è tuttora una foto di gruppo di fine Novecento. I giovani che hanno sensibilità politica stanno altrove: nei centri sociali, nelle associazioni parrocchiali e ambientaliste, nella frustrazione dell´astensionismo». Una frase che, se voleva essere provocatoria, ha trovato in Curcio un reattivo interlocutore: «Nel Partito Democratico, e nella sua giovanile, sono presenti tanti giovani validi e con una forte sensibilità politica - ha scritto a sua volta l´attivista universitario sul suo blog personale bresciaacolori.it -. Giovani che spesso si impegnano anche più dei propri coetanei degli ambienti citati da Ferrari, subendo al contempo anche l´umiliazione delle continue pacche sulle spalle da parte dei Dinosauri - di cui Ferrari sicuramente sa di far parte - che non mancano di ricordarti che devi sempre e comunque rimanere al tuo posto».
In sostanza uno scontro sul giovanilismo al contrario. Con il parlamentare che apre ed il giovane che chiude. E lo stesso Curcio che qualche ora dopo precisa sempre sul blog. Per lui quella di Ferrari «è una visione neogiovanilista - renziana ed in parte di alcuni civatiani - che considera giovani e nuovi solo coloro che sono disposti ad alzare la voce e a buttare via tutto, dagli ideali ai predecessori, senza fare alcuna distinzione, quasi che fossero un fardello troppo pesante con cui confrontarsi, e da cui si ha paura di uscir sconfitti».
UNA PRECISAZIONE, quella di Curcio, cui hanno fatto seguito due brani di Gramsci e che al di là delle ragioni o dei torti di parte è riuscita certamente a mostrare che ridurre il rinnovamento di un partito ad una questione generazionale può essere segregante e limitativo per gli stessi beneficiari del ricambio.

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Fa sempre piacere quando si viene citati sulla carta stampata. Ancor di più se nel farlo si viene accostati a personaggi di primo piano del partito democratico e del panorama politico bresciano.
Ma a questo punto penso che sia necessaria qualche precisazione circa quanto scritto sul BresciaOggi. Innanzitutto non sono un bersaniano, chi mi conosce sa bene che appoggio da sempre Marino come leader del Pd per i suoi temi etici. Qualcuno poi mi definisce addirittura corsiniano senza che io, a differenza di tanti altri giovani, abbia mai rivolto parola a Paolo Corsini piuttosto che Bragaglio piuttosto che Ferrari e cosi via.
Personalmente rivendico, e non ne ho mai fatto mistero, una mia cultura e sensibilità spiccatamente di sinistra, e al contempo rivendico, come fanno quelli di altre sensibilità, il mio diritto a svolgere la mia attività politica nel Partito Democratico. Dopotutto non è forse il Pd un partito inclusivo? Ciò, insieme ad un percorso personale, mi ha portato ad aderire al Cipec del quale condivido alcune visioni e altre no, e chi mi conosce lo sa. Comprendo che per qualche notabile sia difficile da comprendere abituati come sono con le marionette, ma rivendico la mia autonomia di pensiero.  Non per questo rinnego questa esperienza o il percorso comune che bisognerà fare tutti insieme per governare questo paese. Per questi motivi reputo non esatto classificare la mia risposta come bersaniana e del cipec. Classifico la mia risposta come quella di un giovane che si impegna e si confronta all'interno del Partito Democratico come fanno molti altri con le proprie idee e le proprie prese di posizione.
Un giovane che ha vissuto le parole di Ferrari come un attacco ingiustificato ai molti coetanei che partecipano alla vita del partito e nel contempo ha apprezzato alcune prese di posizione dello stesso onorevole sull'apertura ai giovani. Con le mie parole ho cercato di difendere , e di rendere merito a tutti i giovani, indipendentemente dai loro ideali politici, che militano all'interno del Partito Democratico. Nulla di più nulla di meno.
Se poi si vorrà classificare il mio pensiero, e soprattutto classificare la mia persona, in termini di correnti e sensibilità, sarà una classificazione di altri, non certamente mia.
Infine classificarmi come giovane che vuole la chiusura nei confronti dei giovani è quantomeno assurdo. E' assurdo classificare in tal modo proprio colui che dal suo blog ha lanciato una sfida a tutti i giovani del centrosinistra bresciano - partiti ed associazioni - per la creazione di un tavolo di confronto politico per la stesura di un'idea comune di come dovrebbe essere una città per i giovani.
Per chi volesse davvero sapere qual è stata la mia risposta può leggerla qui

1 commento:

  1. Ma come fai ad aderire al Cipec se non hai mai scambiato una parola con Corsini?

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