venerdì 25 novembre 2011

Avanza la schizofrenia?

Che il Partito Democratico abbia un so che di problematico se ne sono accorti tutti, dentro e fuori l'organizzazione, eppure si continua imperterriti nel voler aggiungere problemi ad altri problemi e cercare di farsi male a tutti i costi.
Non posso che leggere questo intento nella richiesta di un congresso da parte di esponenti di tutte le correnti, che, anziché preoccuparsi di analizzare in modo serio e senza preconcetti (da una parte e dall'altra) le proposte del governo Monti, pensano a come eliminare politicamente la fazione avversaria facendo leva su una richiesta di chiarimenti dettato dal nuovo impegno che il Partito Democratico ha nella maggioranza tecnica di supporto.
Per fortuna che il Partito doveva essere inclusivo. Cosi inclusivo che si chiedono le dimissioni di un membro della segreteria non per incapacità o nullafacenza, ma, perché la pensa in modo differente, e lo palesa, rispetto il richiedente le dimissioni. Poco o nulla importa se la linea votata dai delegati nel Partito sia quella del membro di segreteria.

Sotto questo aspetto non ci sarebbero dubbi nel dire che quella che avanza è la schizofrenia e non certamente il buonsenso. Ed ulteriore prova di questa avanzata arriva dall'ultimo sondaggio della Demos che nella giornata di oggi pubblica i dati sulle interviste effettuate chiedendo quale sia il gradimento per le possibili future manovre del governo Monti. Cosi scopriamo che nonostante i famosi liberal del Partito Democratico compaiano praticamente su ogni testata giornalistica la base del Partito, almeno sui temi economici, guarda da tutt'altra parte.
 
I dati sono chiari. Nonostante una parte consistente della dirigenza del partito - compreso il senatore Ichino - continui a parlare di riforma del mercato del lavoro per rendere più semplici i licenziamenti, il 79,9% degli elettori del Pd sono contrari a questa tipologia di riforma. Contrarietà che, seppur in maniera inferiore, si conferma anche nel campo della riforma delle pensioni altro punto caldo di discussione all'interno del Pd. Una schizofrenia che si configura con i sintomi di uno sdoppiamento della personalità. Da una parte la base che guarda verso sinistra, dall'altra parte una dirigenza, o meglio una parte della dirigenza, che guarda verso il centro.
Ma allora perché arrivano a essere cosi fortemente considerati coloro che chiedono che il Pd porti avanti una linea economica liberista? In un partito democratico non dovrebbe essere a base a dettare e votare l'agenda politica dello stesso, e non l'ha forse fatto durante l'ultimo congresso quando è stato eletto a segretario Bersani? Non c'è da stupirsi. Come è avvenuto durante la prima Repubblica con i partiti di sinistra, una buona parte dell'opinione pubblica italiana spinge per una svolta neocentrista e liberista del più grande partito d'opposizione che viene cosi, risaltando a mezzo stampa le correnti centriste, descritto come desideroso di politiche nuove - sempre che il liberismo si possa considerare tale - e di lasciarsi dietro l'ala di estrazione socialdemocratica.
Come spiegare altrimenti l'improvviso feeling del Corriere della Sera, per non parlare del Foglio, con le correnti neoliberiste del Partito Democratico che con l'avvicinarsi della caduta del governo Berlusconi vedono una vera e propria escalation di presenze e di appoggi su questi, ed altri, quotidiani?  Oggi i media non si accontentano più di distorcere la verità. Essi la smontano pezzo per pezzo per poi rimontarla a proprio piacimento per dare una visione costruita a tavolino della realtà ed influenzare cosi le scelte dell'opinione pubblica. C'è chi si illude di aver sconfitto Berlusconi, ma cos'è tutto questo se non l'ennesima potenza del modello di egemonia culturale rivisto in chiave berlusconiana?

Partendo da queste considerazioni non si può che pensare che uno scenario peggiore non potrebbe esserci. Un partito politico che non solo non ha ancora trovato una propria collocazione nell'arco politico nazionale, ma che addirittura si fa imporre i temi e i tempi da parte di fantomatiche sensibilità che esistono solamente nei media amici.

9 commenti:

  1. E' solo parzialmente in topic ma ti consiglio di leggere qui:

    http://marcocampione.wordpress.com/2011/11/26/meloni-fassina/

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  2. Assolutamente in topic è invece:

    http://www.francescocosta.net/2011/11/25/piccolo-piccolo/

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  3. Leggo che Bersani pensa ad un congresso in primavera, è ovvio e molti (cuius ego) lo hanno preconizzato. Bersani si conferma, come l'ho definito, un Galantuomo di Stato.
    Sinceramente mi stupisco dello stupore sia della richiesta che - a questo punto probabilmente - della tenuta di un congresso. Che altro deve accadere, la caduta di un meteorite?

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  4. Che il 79% della base guardi al proprio orticello e ai propri privilegi acquisiti (oppure, più semplicemente, non ci capisca una mazza di economia) non significa automaticamente che una dirigenza responsabile debba dare loro corda.

    Se poi l'obiettivo è solo quello di vincere le elezioni e chissenefrega poi di governare bene il paese, allora che il centrosinistra italiano inizi pure a promettere pranzi gratis per tutti (con i soldi recuperati dagli evasori o ottenuti dalla patrimoniale). Così magari si ottiene il consenso anche del 99% della base.

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  5. Penso che l'atteggiamento di Magar sia l'esempio perfetto del motivo per il quale il progetto del PD è destinato al fallimento se non avverranno cambiamenti nella base cosi come nella dirigenza. Il bollare come incompetenti le persone che all'interno del partito la pensano in modo differente è la via più breve per far fallire il tutto. E tornarsene ognuno nel proprio partitino. Chi ha quelli che prima avevano un partito vicino al 20% chi tornerà nella società civile

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  6. Andrea, l'elaborazione politica (e/o scientifica) non è un processo di induzione dal basso. Galilei faceva parte del ristretto 2% o forse meno, ma aveva ragione. Eddington (da buon ultimo) postulò l'Infinite Monkey Theorem ma, sfortunatamente, non abbiamo tutto questo tempo per salvare l'Italia.

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  7. Detto da uno che vuole le primarie su tutti e tutto lascia alquanto perplessi.

    Inoltre chi sei tu - o Magan -per stabilire se hanno ragione i dirigenti che guardano verso il liberismo o quei dirigenti che invece incarnano il pensiero dell'80% del partito. L'elaborazione politica non parte dal basso, sarà, ma è anche vero che un partito politico non è un gruppo di ricerca scientifica.

    Una classe dirigente di un partito riceve un mandato dagli iscritti del partito. E' una mandato che va dal basso verso l'alto e non viceversa - e bada bene che parlo di iscritti. Se i dirigenti non rispecchiano la base, perchè non seguono il mandato datogli o non riescono a convincere la base della bontà del cambiamento sono i dirigenti che se ne vanno, non la base che si tappa il naso.

    Altrimenti anziché un partito si costituisce un comitato elettorale, che sono due cose profondamente diverse

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  8. Too many monkeys, Andrea. Comunque non hai capito cosa intendo, dal tuo pulpito.

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  9. La domanda posta nel sondaggio non corrisponde alle proposte del Senatore Pietro Ichino, chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo quando è venuto a Castegnato a presentare la sua proposta di riforma dello statuto dei lavoratori sa che non è così banale.
    Credo che il Partito Democratico sia nato per allargare il proprio consenso a sensibilità politiche che prima del 2008 non si riconoscevano direttamente nei DS o nella Margherita ed è naturale che così avanzino posizioni anche minoritarie con idee alternative per la politica economica.
    Piuttosto ciò a cui non sa rispondere questa dirigenza è la crisi del modello classico di partito così come l'abbiamo conosciuto, troppo burocratizzato, ostile al cambiamento e in assoluto ritardo rispetto alle modalità di comunicazione.
    Aggiungiamo poi che coloro che avevano fortemente criticato la nascita del PD, oggi hanno preteso ed ottenuto posizioni di rilievo all'interno dello stesso, mi domando come mai non abbiano poi seguito direttamente i vari Mussi e Angius.
    Difficile fare un Partito Democratico se non ci credi, no?

    PS
    giusto per partire dalle cose semplici, dall'abc insomma: non sarebbe ora di smetterla di parlare di centro-sinistra ma di usare solo l'espressione Partito Democratico?

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