venerdì 18 novembre 2011

Di una scommessa vinta

Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Quando la vecchia amministrazione comunale ha avviato il progetto BiciMia ci aveva visto lungo. Un progetto ambizioso che ha permesso a Brescia di essere tra le prime città italiane ad avviare un progetto di Bike sharing. Un progetto che molti avevano battezzato come non autofinanziabile ed ambizioso.
Autofinanziabile non lo è, e probabilmente non lo diverrà mai, ma è giusto cosi. La politica dei primi 45 minuti d'uso gratuiti ha una sua logica, che si risolve nell'incentivare la popolazione all'utilizzo della bicicletta per i piccoli spostamenti. E su questo piano ci aiuta l'Europa che lo finanzia largamente attraverso i bandi per la mobilità sostenibile.

Anche definirlo ambizioso si è poi rivelato errato. A qualche anno di distanza il progetto non solo è ancora vivo, ma è in forte espansione con un sempre crescente numero di biciclette (400!) e di postazioni (siamo a 39, ma ne sono previste altre). Un progetto cosi apprezzato dalla popolazione che l'attuale amministrazione ha dato avvio alla seconda fase, quella dell'allargamento verso la periferia della città.

Parlo dell'attuale amministrazione perchè per onestà intellettuale bisogna rendere merito anche a chi ha proseguito nel lavoro impostato, e voluto, dai predecessori. Una dimostrazione questa che le idee non sono obbligatoriamente di destra o di sinistra, ma che alcune idee non possono che essere bipartisan.

Ma senza utenti qualunque progetto sarebbe destinato a fallire. E cosi non possiamo che rendere merito agli studenti universitari - la maggior fetta di utenza secondo i dati di Sintesi Brescia - che più di altri hanno creduto, anche attraverso le loro rappresentanze e Matteo Giacomini su tutti, nel progetto e nell'idea di una città caratterizzata dalla mobilità sostenibile.

1 commento:

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    http://coccaglio.blogspot.com/2011/11/vi-segnalo-un-post-interessante-per-chi.html

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