lunedì 21 novembre 2011

Un'Italia senza democrazia? Per molti è possibile

In Italia esiste un problema Democrazia.
E non mi riferisco al nuovo governo Monti, come qualche malpensante potrebbe sostenere, che è in piena regola con quanto dettato dalla Costituzione, ma alla scarsa percezione, e fiducia, che gli italiani mostrano verso la forma di governo che da il potere al popolo.

Secondo una ricerca dell'istituto Demos dal titolo "Gli italiani e la democrazia" risulta che solo il  67.4% degli italiani ritengono la democrazia come "preferibile a qualsiasi altra forma di governo", mentre un 22.7% - quasi un cittadino su 4 - ritiene che non ci sia alcuna differenza tra un regime democratico e un regime autoritario.

Gli italiani sono ancora alla ricerca del leader carismatico e populista, dimenticando le esperienze del ventennio, non solo fascista. I numeri confermano questa mentalità che da sempre domina le menti del popolo italiano, già da quando ancora non erano un abitanti di un unico Stato.

Opinioni queste che se insiste nella filosofia dell'italiano medio, sono state rafforzate negli ultimi anni anche dalla profonda crisi del sistema politico italiano. Infatti come ci fa notare la seconda tabella la percentuale di coloro che preferisce la democrazia sopra ogni altra forma di governo va calando dal 2008 ad oggi (tra il 2001 e il 2008 c'è una leggera crescita a scapito delle altre due classi) con una flessione di circa 4 punti percentuali. Un calo leggermente più contenuto (-2.9%) anche per chi pensa che il regime autoritario possa essere una soluzione preferibile solo in alcune circostanze. Una buona percentuale di italiani si riversa quindi nell'ultima classe di italiani, quella che pensa che non ci sia alcuna differenza tra i due sistemi politici - +6,5%.
Una crescita netta dettata, come già detto, dalla crescente sfiducia nella classe politica italiana che di riflesso colpisce anche il sistema democratico.
Non è certo un caso che la sfiducia verso il sistema democratico cresca nel momento in cui la legge elettorale impedisce agli elettori di indicare le preferenze per i propri parlamentari, e a seguito del susseguirsi di scandali politici e giudiziari e di continui cambi di casacca da parte dei parlamentari.
La percezione che i politici una volta eletti facciano esclusivamente i loro interessi, porta, con una punta di populismo e demagogia alimentata a dovere, ad una sfiducia generale verso il sistema democratico non essendo in grado di distinguere tra sistema politico e politici. L'ultima tabella della ricerca è anch'essa significativa. Suddivide gli intervistati in base alle intenzioni di voto.

La tabella ci fa notare che, nonostante quanto si dica, gli elettori più affezionati alla democrazia siano coloro che dichiarano il proprio voto per Sinistra Ecologia e Libertà, seguiti - a 4 punti percentuali - da quelli dell'UdC. A solo 9 punti di distacco - comunque terzo partito - gli elettori del Partito Democratico, cui nonostante il nome ben il 16% degli elettori sono indifferenti al sistema di governo. Un campanello di allarme questo che dovrebbe indurre i dirigenti del partito ad una profonda analisi del proprio elettorato e a conseguenti misure per migliorare la percezione della politica presso di loro. Decisamente molto più grave invece la situazione nei partiti del centrodestra. Sia Lega Nord che il PdL superano di poco il 50%, mentre coloro che sono indifferenti superano il 30% degli elettori.

Infine, sempre parlando di problema democratico in Italia, riporto la tabella di un'altra ricerca condotta sempre da Demos dal titolo "Il governo Monti ha la fiducia degli italiani".
In una delle domande, si chiedeva agli intervistati, se in base alla sua idea di democrazia la scelta di formare il governo Monti era legittima o meno.
E' preoccupante notare come solo per il 22.5% degli intervistati - con elettori del Pd ed UdC, i partiti che più hanno sponsorizzato questo governo, che alzano sensibilmente la media - il governo Monti è legittimo, mentre invece ben il 65,8% degli intervistati ritiene il governo non legittimo ma giustificato solamente dalla grave crisi in cui versa lo Stato italiano.
Tralasciando il fatto che secondo la Costituzione questo Governo ha la stessa legittimità di quelli che l'hanno preceduto, avendo avuto questa legittimità direttamente dal parlamento, unico organo deputato a darla, torniamo sulla percezione di democrazia che ha il popolo italiano.
Ancora una volta il popolo italiano accetta una limitazione della democrazia - tale è se non considera il governo legittimo - a fronte di una situazione di emergenza.
Su questo piano il sistema politico, e quindi i partiti, tra cui in primis anche il Partito Democratico anche per la storia che si porta dietro, dovranno lavorare sodo per riportare tra il popolo italiano la convinzione che la democrazia sia un qualcosa di imprescindibile per qualsiasi paese libero.
Tale azione, dettata anche da quanto sopra esposto, non può che partire da un completo ricambio della classe dirigente italiana.

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