venerdì 18 novembre 2011

Il PTA contro la ristrutturazione dell'Ateneo

A proseguire le agitazioni in tutta Italia nell'ambito universitario non sono solamente gli studenti che chiedono un miglioramento del sistema del welfare studentesco.
Con la riforma Gelmini sono profondamente cambiati anche gli assetti amministrativi interni - giusto per citare quello più famoso, la scomparsa delle facoltà. A seguito di ciò l'amministrazione dell'ateneo bresciano, nella persona del Direttore Amministrativo, ha avviato una profonda ristrutturazione organizzativa che comporterà ricollocamenti e nuove mansioni per molti degli impieghi oggi a servizio presso l'Ateneo.
Ciò, unito alla scarsa condivisione del progetto e alla scarsa informazione dell'Ateneo presso i propri dipendenti, ha comportato la convocazione di un'assemblea del personale da parte delle RSU.

L'assemblea dopo un lungo confronto e con il parere contrario della componente della CGIL ha votato e pubblicato il seguente documento


MOZIONE APPROVATA DALL'ASSEMBLEA DEL PERSONALE T.A.

DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BRESCIA

del 18/11/2011

Premesso che il cambiamento organizzativo e lavorativo non può essere fonte di preoccupazione per chi come il PTA universitario, si è trovato a dover affrontare riforme continue, che si sono succedute negli ultimi quindici anni,

RITIENE

non sia accettabile subire un trattamento che ha come retropensiero una considerazione negativa del personale che discende direttamente dalla propaganda contro il pubblico impiego.

CHIEDE

- di cessare di applicare una riforma che ancora non può essere operativa,

- la sospensione del decreto unilaterale di riassetto organizzativo dell'Amministrazione centrale e la sospensione dei processi di accorpamento dei Dipartimenti, ed avvio di un contestuale confronto sugli obiettivi e sugli strumenti di un modello organizzativo che deve essere condiviso.

L'assemblea si riserva di intraprendere eventuali iniziative a difesa del personale Tecnico amministrativo.

Personalmente mi ritrovo nella linea espressa dai delegati CGIL. La riforma Gelmini è ormai legge e l'Ateneo cittadino necessita di ristrutturarsi per rispondere alle nuove regole e servizi. Questa intento dev'essere però compiuto con il fine di razionalizzare le spese e non tagliare i servizi o il personale, che ricordo, se confrontato con i corrispettivi delle altre università d'Italia sono i meno remunerati.
Al contempo bisogna riconoscere che l'amministrazione non è sempre stata tempestiva e chiara nelle comunicazioni al personale tecnico amministrativo. Problematica questa emersa anche durante l'ultima seduta del Senato Accademico, quando, discutendo della soppressione del CEDISU e dell'accorpamento del servizio bibliotecario, sia la delegata del PTA, la Dott.ssa Antonella Melito, sia i presidi Prof. Canziani e Prof. Belfanti hanno reso nota la scarsità di informazioni pervenute al personale amministrativo e la loro conseguente preoccupazione.
Se a ciò uniamo le sempre più insistenti voci, anche a mezzo stampa, di una prossima fusione con l'Università di Bergamo arriviamo a comprendere per quale motivo gli impiegati della Statale bresciana abbiano prodotto la mozione sopra pubblicata.

Ancora una volta come studenti ci auspichiamo che l'amministrazione e i dipendenti possano sedersi ad un tavolo e ragionare insieme circa la riorganizzazione amministrativa dell'Ateneo cittadino.

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