giovedì 5 maggio 2011

Gli universitari bresciani sono evasori fiscali!

Palazzo Martinengo Palatini - Rettorato
Almeno questo è quello che hanno scritto i quotidiani locali e diversi quotidiani di respiro nazionale come il Corriere della Sera e Libero nelle loro edizioni milanesi. Ma partiamo dal principio.

Per far ciò, dobbiamo tornare all'estate del 2009, quando il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo cittadino approvano il nuovo piano tasse per la rimodulazione e l'aumento della contribuzione studentesca a seguito dei tagli operati dal ministero dell'università (MIUR). Durante quell'occasione una parte della rappresentanza studentesca riconducibile alle liste Progetto Ingegneria e Studenti Per votarono a favore del nuovo piano tasse, ma in cambio chiesero un serio controllo delle autodichiarazioni effettuate dagli studenti in fase di iscrizione.
Seppur all'epoca l'amministrazione acconsentì a tale richiesta, nulla cambiò per circa un anno e mezzo.


Si giunge cosi all'elezione del nuovo rettore, il Prof. Sergio Pecorelli che in poco tempo, seguendo adempiendo alle vecchie richieste degli studenti, si attiva con il comando della guardia di finanza locale per il controllo esteso delle dichiarazioni ISEE/ISEEU.
Per mesi nessuno viene informato di nulla, i rappresentanti degli studenti hanno informazioni minimali e attendiste. Poi, senza che nessuno ne venisse informato, sulla stampa escono diversi articoli (alcuni link si possono trovare in fondo all'articolo) con tante opinioni e descrizioni dei fatti diverse.
Si va da spiegazioni dettagliate a quelle molte più generiche, come quella del Corriere della Sera in cui si accusa il 20% degli universitari bresciani di compiere falsa dichiarazione.
Alla richiesta di informazioni da parte dei rappresentanti degli studenti, l'università dichiara di non essere in possesso di alcun dato.
Chi ha dato questi dati alla stampa? E' stata un'operazione trasparente? E i dati sono corretti?
Analizziamo questi dati.
L'università degli studi di Brescia ha all'incirca 14-15 mila studenti, cifra che la posizione tra gli atenei di media grandezza nel panorama italiano.
Di questi meno della metà compie una dichiarazione ISEE/ISEEU all'atto dell'iscrizione all'anno accademico (chi non la compie viene inserito automaticamente in fascia massima).
Per ovvie ragioni i controlli della guardia di finanza vengono effettuati esclusivamente su coloro che effettuano la dichiarazione. Ma continuiamo.
I controlli effettuati sono per il momento compiuti a campione e principalmente su coloro che hanno compiuto una dichiarazione inferiore ai 15 mila ISEE/ISEEU (soglia sotto la quale non si versano i contributi). In particolare come dice il Giornale di Brescia del 20 Aprile, sono stati compiuti 40 controlli tra coloro che hanno dichiarazioni pari a reddito 0 e di questi il 20% è risultato fallace.
A questo punto dovrebbero entrare in campo le conoscenze minime sulla statistica che ognuno di noi ha nel proprio bagaglio personale, perchè senza di essere risulta quantomeno impossibile una seria analisi dei dati sopra riportati.
Se per assurdo volessimo prendere queste 40 persone come popolazione media, il 20% del 50% non è altro che il 10% della popolazione stessa, e già qui il Corriere della Sera si mostra in errore.
Ma se volessimo approfondire con semplici ragionamenti, potremmo tranquillamente dire che queste 40 persone non possono essere considerate come popolazione media. Questo perchè è facilmente intuibile che chi evade tenda a fare l'evasore totale e non rischia per qualche centinaio d'euro sanzioni pecuniarie ma anche penali.
E' quindi ragionevolmente ipotizzabile che con il controllo di coloro che si ritrovano in fasce più alte la percentuale di evasione cali sensibilmente man mano che si salga verso la quota massima.
E mio parere è un dato che va quindi rivisto molto al ribasso con percentuali decisamente inferiori, e comunque sotto il livello medio dell'evasione fiscale italiana e sicuramente non superiore al resto delle università italiane.

Non è sicuramente mia intenzione difendere l'evasore fiscale,  al contrario, a parer mio coloro che verranno scoperti, oltre al semplice risarcimento nei confronti dell'Ateneo dovrebbero anche versare una multa, oltre alle ovvie conseguenze penali.
Tali controlli però non devono servire da pretesto per criticare un'intera categoria sociale della città di Brescia, o allo sciacallaggio mediatico che abbiamo assistito sui giornali.
Un ultimo appunto, questa volta personale. La consigliera Nini Ferrari più volte, sopratutto mediaticamente, ha espresso la sua vicinanza all'università e agli studenti, eppure:
"I giovani devono riflettere sul calo di valori: non possono chiedere attenzione e diritti senza guadagnarseli"
Nini Ferrari - Libero ed. Milano 20 Apr. 2011
Invito quindi la consigliera Ferrari ad informarsi meglio la prossima volta prima di esprimere sentenze cosi lapidarie nei confronti di ragazzi che hanno la sola colpa di studiare e di chiedere maggiori diritti.



Link
Corriere della Sera ed. Milano
Libero ed. Milano
Giornale di Brescia
BresciaOggi

1 commento:

  1. L'articolo di Libero mi sembra ben scritto e abbastanza preciso, quello del corriere effettivamente ignora completamente il fatto che 50% della gente la dichiarazione non la fa e quindi paga il massimo

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