venerdì 6 maggio 2011

Autolesionismo tra gli studenti bresciani

Stamattina a Brescia, come nelle altre principali città d'Italia, si è tenuto il grande sciopero generale indetto dalla CGIL.
In attesa dei dati, delle cifre sulle quali discutere, analizzare, scontrarsi, si può solo affermare che dalla piazza il corteo di oggi era un biscione lungo chilometri che si snodava per il centro di Brescia tra l'incredulità e la curiosità dei cittadini ai lati della strada.
Un corteo pacifico con cittadini e lavoratori di tutte le età, dagli studenti medi ai pensionati dello SPI, che in modo civile hanno portato all'attenzione del paese i problemi della classe lavoratrice e delle future generazioni del nostro stato.


Non è mia intenzione discutere sulla partecipazione, su quanti fossimo o quanti non fossimo. Non voglio neanche parlare dei discorsi tenuti sul palco dai vari rappresentanti sindacali. Aldilà delle considerazioni personali, sono come sempre chiacchiere da bar.
Vorrei invece concentrarmi su quello che è successo prima della partenza del troncone dell'FLC e degli studenti medi ed universitari.
Oggi in piazza c'erano tre sigle universitarie, tre sigle che ognuna a loro modo hanno invitato e portato gli studenti a manifestare il proprio dissenso alle ultime riforme della scuola e dell'università operate dal governo di centrodestra.
Partiamo da quella più vecchia, il famoso kollettivo, sigla che fa riferimento al centro sociale Magazzino47 che da anni anima il mondo della sinistra alternativa.
La seconda, rimanendo tra gli studenti medi, è la Rete degli Studenti, sindacato studentesco di recente formazione che pian piano sta prendendo piede nel panorama della rappresentanza bresciana.
Per ultimo Studenti Per-UdU Brescia, sindacato di rappresentanza degli studenti universitari della Statale di Brescia, legati alla CGIL da un patto di lavoro.
Tre liste diverse sia nei metodi di rappresentanza e di vita interna sia nella propria storia personale e sul loro impatto sulla città.
Eppure tutte e tre che fanno riferimento ai valori della sinistra per un sistema d'istruzione pubblico, democratico, libero ed aperto a tutti.
Valori che probabilmente non bastano per portare avanti insieme lotte comuni in difesa degli studenti e dei precari.
Gli universitari e gli studenti della Rete hanno deciso di manifestare insieme alla FLC, aprendo il troncone della scuola. Decisione opposta da parte dei ragazzi del Kollettivo, che anche in contrasto con il sindacato, hanno deciso di manifestare in fondo al corteo lontano dagli altri studenti, e soprattutto di non fermarsi in piazza Loggia al termine del corteo, ma di proseguire oltre sfilando per la piazza senza risparmiare, in alcuni casi, fischi a coloro che in quei momenti stavano intervenendo dal palco del sindacato.

L'unica forza del sindacato e dei cittadini, come ha anche ribadito il Presidente Napolitano nei giorni scorsi, è quella dell'unità, perché solo unito anche nelle differenze potrà portare avanti  con forza le proprie rivendicazioni.
Come sempre, molto probabilmente le colpe sono da ambo le parti, ed entrambi devono impegnarsi a ricucire in modo serio questo strappo per il bene di tutti gli studenti bresciani che non possono trarre che elementi negativi da questa spaccatura nella rappresentanza di sinistra.
E' un mio auspicio, che coloro che fanno rappresentanza per il bene degli studenti si possano ritrovare ad un tavolo e discutere in modo serio su come portare avanti battaglie comuni, terminando una volta per tutte questo atteggiamento autolesionista della sinistra italiana dove c'è sempre qualcuno più a sinistra e migliore degli altri.

E per concludere come al solito una piccola frecciata personale: se non si condividono i modi, i tempi o coloro che indicono uno sciopero, è molto più coerente non partecipare piuttosto che partecipare e poi fischiare chi parla.

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