sabato 10 settembre 2011

Ma cosa è realmente successo durante il test delle professioni sanitarie?

Nei giorni scorsi si sono aperte polemiche più o meno accese a causa del test per l'accesso alle professioni sanitarie tenuto presso l'ateneo bresciano.

Ma prima di spiegare cosa è successo, penso sia doveroso spiegare come avvengono questi test e come vengono estratte le domande.

Partiamo subito precisando che l'accesso è a numero programmato, cioè di anno in anno si stabiliscono quanti sono i posti necessari - quindi gli studenti da formare - per far si di poter in futuro soddisfare la richiesta senza eccedenza di tale mestiere. La differenza tra la programmazione del corso di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria rispetto a quello delle professioni sanitarie, è che quest'ultime hanno una programmazione su base regionale e non nazionale.
In altre parole per stimare il numero di studenti, ci si basa sul calcolo dell'attuale e futuro fabbisogno regionale e non nazionale, oltreché sulle capacità recettive delle strutture universitarie.

Qui vorrei aprire una parentesi sulla situazione bresciana. I distaccamenti dell'UniBS presenti a Mantova, Cremona e in alcuni paesi della provincia non sono dati da una megalomania bresciana, ma sono richiesti direttamente dalla regione per coprire il fabbisogno regionale. In passato questi distaccamenti davano punti negativi per la valutazione nazionale.

Ma tornando a noi, essendo il numero stabilito a livello regionale, la prova non è unica a livello nazionale - anche se si tengono tutti nella stessa data - ma i quesiti variano da ateneo ad ateneo. Quindi la famosa domanda sulla granita apparsa alla Sapienza di Roma a Brescia non era presente.
Questo perché ogni Ateneo costituisce una propria commissione valutatrice - quest'anno a Brescia presieduta dal Prof. Romanelli - che estrae in modo automatico le varie domande da un database locale. L'estrazione viene effettuata in modo automatico da un computer rispettando alcuni requisiti imposti dal ministero - numero di domande per ogni specifica area. Una volta estratte le domande, la commissione ne valuta la correttezza per evitare errori nelle risposte, dopodiché invia tali domande ad un'agenzia esterna che si occupa della stampa dei questionari.
La stampa non è un semplice procedimento di riproduzione delle domande, ma ad ogni stampata attraverso un algoritmo vengono randomizzate sia la posizione delle domande, sia l'ordinamento delle risposte alle singole domande. In questa fase ad ogni foglio diverso, viene associato un codice a barre identificativo al quale viene associata una stringa che ne permette la correzione automatica. Durante la fase di stampa i fogli vengono quindi numerati ed automaticamente imbustati cosi da evitare possibili brogli. Una volta stampati vengono conservati in cassaforte da parte dell'Ateneo cittadino e aperti solo all'inizio del test alla presenza di due studenti che debbono controllare e testimoniare come le buste non presentino segni di un'apertura precedente.
All'atto della distribuzione ad ogni studente viene assegnato il codice a barre presente sul proprio foglio evitando cosi una corrispondenza diretta tra codice e nome. Tale corrispondenza verrà poi effettuata solo successivamente alla correzione dei compiti e alla compilazione della graduatoria. In particolare la correzione avviene in forma automatica, quindi se ne occupa un lettore ottico che associa cosi in automatico il punteggio al codice senza alcun intervento umano. Tutto questo per diminuire quanto più possibile le possibilità di imbroglio. Inoltre negli ultimi anni l'ateneo cittadino ha preso la decisione di far effettuare il test all'interno del centro fiere bresciano, cosi da mettere tutti gli studenti in un'unica stanza e migliorarne il controllo.

Ma veniamo a quello che è successo giovedì scorso a Brescia.
Il problema è sorto durante la fase di stampa randomizzata. Su diversi fogli, presumibilmente a causa di un bug, alcune domande (4-5) non hanno avuto una corrispondenza con le risposte. Questo perché la serie delle risposte alla domanda è stata posta solo dopo altre 4-5 domande.

Corretto             Errato
A
rA
B
rB
C
rC
A
B
rB
C
rC
rA


L'errore era cosi palese che gli studenti se ne sono accorti dopo appena 10 minuti dall'inizio della prova comunicandolo subito alla commissione che ha provveduto a fermare il test - e relativo tempo che è poi stato fatto recuperare - per spiegare agli studenti l'errore accorso e di conseguenza annullare le domande che su alcuni fogli risultavano con una corrispondenza errata, facendo mettere il tutto a verbale.
In tal modo le domande coinvolte non verranno conteggiare nel calcolo finale del punteggio per stilare la classifica, permettendo cosi una valutazione identica per tutti gli studenti. Inoltre il tempo passato dall'inizio del test al momento in cui è stato segnalato l'errore è cosi poco che a mio modo di vedere difficilmente qualche studente è stato penalizzato da queste domande.

Comunque l'Ateneo cittadino si è già cautelato mandando una lettera all'azienda che si è occupata della stampa dei test dando per scontati eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa.

Staremo a vedere

1 commento:

  1. Molto interessante. Ma la società randomizza davvero o ha dato in subappalto agli indiani? (battutona)

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